Nonostante l’annuncio di nuovi dazi, i mercati europei chiudono positivi.

Verranno colpiti prodotti di importazione cinese per 200 miliardi di dollari.

La Cina contrattacca con tariffe doganali per 60 miliardi di dollari di prodotti americani.

Un braccio di ferro tra le due potenze che fa tuttavia sperare in una continuazione delle trattative, dal momento che Trump partirà con un’aliquota del 10% per farla salire al 25% solo nel 2019.

Stessa strategia per la Cina, che parte dal 5% per spostarsi solo successivamente al 10%.

Giochi di potere per arrivare ad un accordo definitivo?

Possibile. Ma intanto la guerra commerciale continua.

Lo spread sembra rientrare

A Piazza Affari il dato più rilevante di giornata è il proseguo della riduzione dello spread che tocca i 212 punti base, il livello più basso mai registrato dalla nascita del nuovo governo, con il decennale al 2,7% annuo.

Il quadro europeo

mercati con segno verde generalizzato sostenuti dal comparto auto e dal settore bancario, nonostante in merito a quest’ultimo il Governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi abbia posto la sua attenzione sul fatto che il mercato europeo sia frammentato e che la strada per una più concreta stabilizzazione è ancora irta di ostacoli da superare.

Fronte cambio e petrolio

L’Euro rimane stabile sui livelli delle scorse sedute, poco sotto l’1,17 sul dollaro americano.

Da segnalare novità in merito al petrolio, con l’accettazione da parte dell’Arabia Saudita di poter vedere il prezzo del barile superare nel breve termine gli 80$.

 

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