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Borse deboli con lo spread che tenta di ritracciare, chiudendo appena sotto i 280 punti base.
Rimane la tensione per la manovra finanziaria italiana, nonostante vi siano degli aggiornamenti positivi, con previsioni in calo del deficit per il 2020 e il 2021.
Oggi il mercato obbligazionario globale è stato influenzato dalle parole di Jerome Powell, governatore della FED, che ha fatto intuire la possibilità di un’intensificazione nel processo di rialzo dei tassi di interesse americani.
Cambi e America
Le parole del Governatore hanno portato il rapporto Euro su Dollaro a bucare al ribasso la soglia dell’ 1,15 per poi risalire in area 1,1515.
Le prospettive di incremento dell’economia americana rimangono forti, con la pubblicazione di dati macro che evidenziano espansione.
Attendiamo la giornata di domani per vedere come si concluderà la settimana dei mercati.
Occhi aperti sul nostro Paese
Il DEF varato dal Governo Conte è stato bocciato dai mercati.
Cali così sostenuti non si vedono tutti i giorni.
Il listino milanese sprofonda in chiusura del 3,7%, dopo aver segnato un minimo di giornata del 4,5%.
Lo Spread BTP/Bund chiude a 267 punti base dopo aver toccato un massimo di 280.
Titoli bancari in picchiata, con il migliore che perde poco più di 5 punti percentuali e il peggiore che si avvicina al meno dieci.
Panico?
Probabilmente l’ennesima giornata di grandi opportunità.
Nelle prossime settimane la manovra finanziaria italiana, come quella dei restanti paesi dell’Unione, verrà presa in esame dalla Commissione.
Nonostante l’esuberanza del governo italiano a presentare una manovra aggressiva, con un rapporto deficit/PIL al 2,4%, dopo le promesse delle scorse settimane che avrebbero dovuto far presagire un contenimento del debito sotto il 2%, i toni odierni sembrano incentrati più sul dialogo che non sullo scontro.
Il commissario europeo Moscovici ha dichiarato infatti che non vi è alcun interesse da parte dell’Unione Europea a scatenare una guerra con l’Italia, confermando l’importanza della partnership.
E’ pur tuttavia reale e concreto il fatto che il Belpaese non può fare ciò che vuole, ignorando le regole comunitarie e non impegnandosi a ridurre il proprio debito.
Bisogna altresì stare all’erta sul fatto che il mese prossimo vi saranno anche i giudizi di S&P e Moody’s, pronte a sventolare le loro pagelle.
Non vi è alcun dubbio, sarà un autunno caldo.
E chi è lungimirante e guarda al lungo termine, sfrutta queste occasioni per posizionarsi sul mercato.