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Il punto sulla giornata

Stime di crescita dell’Area Euro inferiori del previsto e rallentamento dell’inflazione USA arrestano i mercati.

Riavvio dei colloqui tra USA e Cina sui dazi e rialzo dei tassi di interesse al 24% da parte della Banca Centrale Turca non bastano come notizia a portare la chiusure delle borse in territorio positivo.

Dulcis in fundo la discesa del petrolio.

Il nostro listino ha sofferto anche a causa del Commissario Europeo agli Affari Economici Moscovici che insiste ad affermare il nostro “essere un problema”, auspicandosi di vedere una legge di bilancio credibile.

Nonostante tutto lo spread non è stato influenzato.

l’Opec riduce le previsioni di crescita di domanda del greggio

La Bank of England mantiene invariata la propria politica monetaria sulla scia della BCE mentre la Banca Centrale Turca, come già accennato all’inizio, alza i tassi.

La riunione della BCE

Ciò che si pensava è stato: tutto invariato.

Tassi di interesse fermi almeno fino alla prossima estate e QE in conclusione a fine anno.

 

 

 

 

Il punto sulla giornata

Europa ancora in rosso e questa volta Milano non azzecca la controtendenza, con lo spread che riguadagna alcuni punti base.

Le ragioni che continuano a caratterizzare il panorama di flessione generalizzata sono sempre i medesimi da diverse sedute:

  • Trattative commerciali sui dazi tra USA e Cina
  • Crisi in Argentina e Turchia
  • Sofferenza del comparto tecnologico americano

In casa nostra però, nonostante la flessione dell’indice, rialza la testa Atlantia, complici le parole del Presidente del Consiglio Conte sul fatto che la nazionalizzazione della compagnia non sia l’unica soluzione possibile.

Bene Enel, rafforzata dal giudizio positivo di Goldman Sachs, che ne raccomanda l’acquisto in portafoglio.

Rimbalza leggermente Telecom, dopo che gli attacchi di Vivendi sembrerebbero non aver sortito ulteriori effetti negativi, ma il titolo rimane ancora a livelli che a mio modesto parere non le fanno onore, livelli che destano senza dubbio un interesse ad averne un pochino in portafoglio.

Fuori dal nostro paniere principale dei 40 titoli a maggiore capitalizzazione ritroviamo il dramma Carige, con Malacalza che duella con Mincione in assemblea.

Bene Salini Impregilo che si appresta a costruire il nuovo aeroporto di Lima in Perù.

Fiasco totale per la compagnia Saras, crollata di oltre l’11% dopo che i Moratti hanno deciso di collocare sul mercato un pacchetto azionario pari a circa il 10% della società.

Oggi poco mosso lo spread, nonostante si registri una lieve risalita sul finale a 255 punti base, ma il rendimento del decennale rimane sotto il 3%.

Infine, come sempre, Euro su Dollaro americano, in risalita sopra 1,16 e oro nero in calo dai massimi, nonostante i livelli del Brent e del Wti rimangano ben sostenuti rispetto al recente passato.

Stiamo a vedere domani come si chiuderà questa settimana di contrattazioni

Buona serata a tutti

 

Matteo Bagno

Buon inizio di settimana

Wall Street festeggia il Labor Day e non contratta.

Europa contrastata ma Milano spicca su tutte iniziando la settimana con la marcia giusta. Soprattutto i bancari la fanno da padrona, trainati da un buon abbassamento dello spread a 285 punti base, dopo aver toccato venerdì quota 293.

Il giudizio di Fitch, l’agenzia di rating che venerdì ha bocciato l’Italia dandole un giudizio “negativo” dal precedente “stabile”, sembra non spaventare particolarmente.

Per una giornata i Dazi di Trump hanno lasciato il posto alla crisi in Argentina, con il varo di un piano di austerità finalizzato alla diminuzione del deficit e alla stabilizzazione dell’economia del paese sudamericano, colpito nelle ultime settimane dall’affondo della valuta nazionale.

Fuori dal paniere principale milanese, prosegue la caduta libera di Astaldi, mentre fa la differenza la giovane e innovativa Bio-on, la società della bioplastica che ha deciso di spingersi oltre nell’industria della moda.

Molto bene Fincantieri.

In Europa, in particolare a Francoforte, va male il mercato delle auto, ma la nostra FCA tiene duro rimbalzando leggermente.

A livello macro, occhi puntati sulla Turchia, dopo la repentina salita del tasso di inflazione ad agosto a 17,9%.

Attenzione al Dragone, con il rallentamento dell’industria manifatturiera che, come ci ha spesso in questi ultimi anni insegnato la Cina, non è che stia andando male registrando una flessione…la crescita continua….semplicemente è meno portentosa di prima.

 

Buon inizio settimana a tutti e a domani per il secondo giorno di contrattazione

 

Matteo Bagno

 

Il punto sulla giornata

Rosso diffuso in Europa con Milano e Madrid fanalini di coda. L’aggravarsi della crisi argentina e il nuovo crollo della lira turca sulle indiscrezioni di dimissioni del vice governatore della banca centrale in Turchia hanno generato vendite.

A Milano Tenaris e Telecom le peggiori tra le Blue Chips.

Fuori dal paniere principale Astaldi tocca i minimi storici: a pesare sul titolo i ritardi nella cessione del Terzo Ponte sul Bosforo.

Oltre a Telecom in Italia, si registrano vendite generalizzate su tutto il comparto dei telefonici europei, con Iliad e Vodafone in scivolone.

Rimanendo in tema Italia, da sottolineare la nuova risalita dello Spread a 285 punti base con il rendimento del decennale a quota 3,2%

A livello globale invece importante sia il proseguo del rialzo del petrolio con il WTI a 69,7 e il Brent a 77,5, dollari al barile, sia il recupero del dollaro sull’euro.

In America si registra la risalita delle richieste di sussidi lavoro, dei redditi e delle spese.

In una giornata come questa, il ritracciamento  dell’equity e l’innalzamento del rendimento dei bond nostrani, possono essere visti, come sono solito affermare, opportunità.

Il concetto madre, in questi casi, è sempre il medesimo: mantenere i nervi saldi, sfruttare le opportunità generate dalle discese per accumulare o entrare e avere sempre (e dico sempre) una visione di medio-lungo termine.

Solo così si genera rendimento.

 

Buona serata a tutti e a domani per l’ultimo aggiornamento della settimana sui mercati.

 

Matteo Bagno